samedi 2 juillet 2011

San Pedro de Atacama

L'indecisione, con una certa sfacciataggine, ci assale...
Siamo a Salta, dopo le peripezie con la Gol nel sud e nel nord di questa bella cittadina, quando ci tocca decidere la prossima tappa del nostro viaggio. Ci troviamo in un confortevole bar con davanti a noi, sul tavolo, da una parte un "liquado de frutilla e leche" (frappé alla fragola), dall'altra una birra Salta con un piccolo piattino di prelibatezze da aperitivo. Gusti e voglie di sapori differenti ci hanno portato ad una scelta di bevande totalmente diversa.
Chissà... anche la decisione di come proseguire la nostra avventura sarà tanto opposta?!?!
Per fortuna no... Dopo aver raccimolato varie informazioni utili, sia in agenzie di turismo che leggendo il nostro prezioso "Routard", ci rendiamo conto che uscire dal confine dell'Argentina e passare in Bolivia senza fare una tappa in Cile rischia di essere una cosa che ci farebbe mordere le unghie nel futuro... San Pedro de Atacama sembra infatti proporre molte attrazioni escursionistiche che potrebbero essere di nostro gradimento e pare anche una via ideale per il passaggio in Bolivia.
Un ultimo sorso di liquado e rispettivamente di birra e via camminando verso il terminal dei bus per acquistare due biglietti in direzione del Cile, per il giorno seguente.
Durante quest'ultimo trascorriamo ben otto ore filate su di un pullman, confortevole tuttavia... scendendoci solamente per le severe trattative burocratiche alle quali inevitabilmente bisogna sottoporsi per poter attraversare una dogana nazionale.
I paesaggi che si presentano davanti ai nostri occhi in questa lunga trasferta ci lasciano a bocca aperta. Si tratta infatti di un tragitto che si svolge per la maggior parte del tempo in altura, nelle montagne di un altipiano a più di 4'000 metri. La cosa che più ci sorprende è l'aspetto desertico del paesaggio; la vegetazione ad un'altezza del genere non può per forza maggiore essere rigogliosa... anzi non riesce nemmeno a nascere. La terra e soprattutto la sabbia sono ciò che rende il tutto affascinante, grazie ai loro naturali colori che come pittura sulla tavolozza di un pittore si mescolano e lasciano nascere tinte meravigliose, tra le più svariate. Il cielo azzurrissimo e risplendente di sole ha permesso a quasta natura di mostrarsi ancora più bella.
Giungiamo a San Pedro abbastanza stanchi... no non è vero, non stanchi ma un po'annoiati dallo stare tutto il giorno seduti su di un sedile.
Dopo aver rinunciato con "fervore" (Stefano) ad un primo invito in un ostello gestito da gente non onesta, ne troviamo finalmente un'altro indicatoci da due gentilissime signore francesi. Lì ci pernotteremo solamente una notte, per poi spostarci in uno più economico e in cui si trovano più turisti del nostro genere, ossia gente che viaggia con il sacco in spalla per più mesi. E' sempre interessante e fa piacere infatti incontrare qualcuno che sta vivendo più o meno le stesse proprie esperienze... i consigli che ci si scambia vincendevolmente sono sempre utili, soprattutto quelli riguardanti gli ostelli, le agenzie di viaggio e turistiche, eccetera.
A San Pedro ci rimaniamo diversi giorni, circa cinque... Si rivelerà un soggiorno molto intenso, tramite un'efficientissima agenzia turistica siamo infatti riusciti ad organizzarci in modo da svolgere ogni giorno un'attività differente.
Il primo giorno lo abbiamo dedicato ad una gita nelle cosiddette Valle de la Luna e Valle de la Muerte. Formazioni rocciose spettacolari e di puro sale nelle quali potersi inoltrare, la discesa di una ripidissima duna correndo a piedi nudi nella pura sabbia e un tramonto da favola in un paesaggio lunare sono state le componenti del menù del giorno. Esperienze entusiasmanti, a parte il fatto che proprio quel pomeriggio la mia nuova macchina fotografica è andata il tilt e tuttora non funziona più... Finora la cosa che più mi ha fatto provare rabbia in tutto il viaggio! Purtroppo nulla potrò farci fino al mio rientro a casa, ma nel momento in cui potrò agire con in mano la mia preziosa garanzia mi farò ben sentire. Uffh che rabbia! Siccome comunque un'altra macchina ce l'abbiamo, è bastato poco per dimenticare... Non vale la pana prendersela troppo!
Il giorno seguente ci aspetta una gita alla volta di svariate lagune. La prima si chiama laguna Chaxa, si trova nel mezzo del salar de Atacama ed è interessante dal punto di vista faunistico per la presenza di varie colonie di flamingos, uccelli tipici del Sudamerica, color rosa, appartenenti alla famiglia dei fenicotteri. Il freddo gelido matutino ha reso la visita di questo luogo un po' meno piacevole! La seconda e le seguenti lagune, al contrario, non si trovano in una pianura ma leggermente più in altitudine, nelle montagne. Quella denominata Aguacaliente è ben nascosta in una conca; vedendola, arrivando dall'alto, non ho potuto far altro che lanciare un grido di stupore, tanto che tutti i turisti nel pulmino assieme a noi hanno rivolto il loro sguardo su di me, chiedendosi cosa stesse succedendo... eheheh! Ho fatto così perder loro i primi sguardi su tale magnifica laguna, una laguna color turchese chiaro, un colore che a me piace tanto. Una rilassante passeggiata ai bordi dell'acqua ci ha fatto scoprire il suo stato solido! Tutto era ghiaccio turchese! Un abbinamento di colore eccezionale quello con le pietre rosso-terracotta ai suoi bordi! Le seguenti due lagune, Miscanti e Me
ñiques, seppure posseggano un loro fascino, anch'esse come la prima soprattutto dal punto di vista faunistico (varietà di uccelli), ci sono sembrate meno interessanti... Il motivo??? Per noi nulla di nuovo come paesaggi, sono infatti molto simili ai nostri laghi-diga alpini...  assomigliano al lago di Santa Maria sul Passo del Lucomagno. La visita di due piccoli villaggi indigeni ha infine concluso la nostra giornata.
La sveglia suonerà di buon mattino il giorno successivo, per cui andiamo a nanna presto in modo da riposarci al meglio. Apriamo gli occhi alle 3.30, ci prepariamo e partiamo alle 4 in punto, con un pulmino, per un'escursione che è consigliato svolgere all'alba, per approfittare al massimo dell'atmosfera magica che riserva al pibblico. Il gelo provato una volta scesi dal veicolo fino all'apparire dei primi raggi di sole, circa alle 8 del mattino, è un particolare del quale non mi dimenticherò facilmente... che sofferenza (seppure ben equipaggiati)! Arriviamo sul posto ed ancora la luna si trova ben posizionata nel cielo... Man mano ci avviciniamo la potente forza della Natura si mostra a noi e... si fa pure sentire dal nostro udito... Ci troviamo nel bel mezzo di un cratere di un vulcano, dove l'alta pressione provocata da una grande quantità d'acqua bollente sotterranea, crea dei veri e propri geysers, chiamati Geysers del Tatio... Piccoli e grandi, bassi e alti, formati unicamente da vapore acqueo o anche da acqua, ad alta o a bassa pressione. Impressionanti! Per riscaldarci un po'... anzi parecchio... durante il viaggio di ritorno verso San Pedro, abbiamo potuto approfittare di un rilassante bagnetto in un fiume! Eh sì, sembra che io stia descrivendo ciò molto ironicamente, eppure no... Temperatura esterna -6 gradi Celsius, temperatura dell'acqua del fiume 31 gradi Celsius! Incredibile, ma vero come si usa dire! Un'esperienza eccezionale, che ci ha fatto volontariamente rimanere a mollo per una buona mezz'oretta! La visita di un nucleo quasi interamente disabitato e di un bosco di cactus sono state due ulteriori tappe prima del rientro all'ostello. Una mezza giornata di riposo ci ha poi permesso di ricaricare le batterie per il giorno seguente.
Una vera e propria escursione in montagna ci attende. Ivan (la guida di montagna), due ragazzi canadesi, Stefano ed io formiamo il gruppo che la mattina del 14 giugno 2011 sale fino alla cima del Cerro Toco. Il viaggio in jeep 4x4 attraverso distese desertiche e poi sù sù nelle montagne è per me già una cosa che mi esalta! La cosa che più mi emoziona è tuttavia che, proprio durante quel tragitto, alla radio cilena passa la canzone Gloria di Umberto Tozzi, cantata in spagnolo... La casualità sorprende parecchio talvolta! Ci equipaggiamo a dovere, usciamo dall'auto e immediatamente cominciamo a camminare lungo il sentiero... Bisogna prestare molta attenzione a non raffreddare troppo i muscoli con il freddo pungente, le pause durante l'ascesa sono dunque molto rare. A causa della rarefazione dell'ossigeno a quell'altura e, di conseguenza, alle difficoltà nella respirazione e al battito cardiaco accelerato, tre mini-pause ci sono state necessarie prima di raggiungere la vetta. 5'604 metri è l'altura alla quale, dopo vero e proprio sforzo fisico, siamo arrivati! Sulla cima, Ivan, con molto entusiasmo, si è complimentato con noi, rivelandoci che per salire ci abbiamo impiegato meno della metà del tempo medio che necessitano altri turisti (quelli che non rinunciano a metà escursione!) Noi, fieri dei complimenti, lo abbiamo ringraziato facendo risaltare la nostra nazionalità! Viva la Svizzera! D'altro canto, i due canadesi non hanno potuto far altro che imitarci! Svizzera e Canada, un connubio di reali montagne! La vista dal Cerro Toco è di 360 gradi, una panoramica su Cile e Bolivia magnifica e soprattutto sui maestosi vulcani che lo circondano, il famoso Licancabur, il Llullaillaco, il Lascar, il Putana e molti altri. Il sole ci ha permesso di sostar lassù per una ventina di minuti, dopodichè abbiamo ripreso a camminare, questa volta però con estrema facilità, siccome ciò che abbiam dovuto affrontare è stata solamente pura discesa. Questa esperienza ci ha permesso di entrare in diretto contatto con ciò che provano gli alpinisti quando si trovano in altura, dove ogni movimento fisico ti affatica! Trovare un proprio ritmo di camminata, a quelle condizioni, è una cosa fondamentale, da imparare, la quale ti permette di raggiungere concretamente il tuo obbiettivo! La montagna è una signora, va rispettata e conquistata con prudenza, ascoltando i propri limiti fisici! Soddisfatti dell'escursione, la sera stessa ci siamo concessi una prelibata cena in un ristorante atacameño, essendo pure l'ultima in Cile!
Per concludere posso dire che di questo paese costudiamo dei veri e propri bei ricordi, salvo però quelli riguardanti l'aspetto finanziario... si tratta infatti di una meta tra le più care di tutto il Sudamerica.
Purtroppo è così, non tutto può essere tanto "barato"!


1 commentaire:

  1. Noooo! Mi dispiace per la macchina fotografica, cavolo!! Però sono sicura vedremo ancora tante belle foto ;-) Racconto fantastico, come sempre (lo so, sono ripetitiva...ma cosa ci posso fare se siete troppo bravi?) eheh... Incominciamo a sentire la vostra mancanza!!! A presto Jenny e Ale

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