dimanche 2 octobre 2011

Foto Nazca e Paracas


NAZCA
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Pronti, partenza, ... in volo!


L'alieno


Il colibrì


Il ragno


Sito archeologico




Tra teschi ed ossa...


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Al volante del buggy!


Sul filo di una duna... immobilizzato



Deserto di Nazca



Sandboarding


Ombre di sabbia


Il mitico buggy


Che divertimento!


E quanta paura...!


Meglio non guardar giù...


In libera scivolata...


... a tutto gas!


Sano e salvo


Giù per la prossima discesa!


Esausti ma entusiasti!



PARACAS
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Elegante pellicano


Verso le islas Ballestas


Il candelabro


Fauna dell'isola


Scoglio piramidale


Lobo marino (leone marino)


Prestazioni da... circo!



Delfini


Pensieroso pellicano


Dune colorate


Strada di sale


La "cattedrale"


Oceano Pacifico


Tra terra e cielo


Barca solitaria


Red beach


Cascate a catinelle


Nazca e Paracas

Dopo quasi una settimana trascorsa nella bella Arequipa, è giunta l'ora di rimettersi in cammino. Se in questa città ci siamo concessi un qualche giorno di pace e tranquillità (salvo l'entusiasmante "attiva" escursione di due giorni nel cañon del Colca), ecco che hanno inizio due giorni molto intensi nel loro programma, di cui il primo particolarmente forte dal punto di vista adrenalinico! 
Partiamo il 24 luglio in serata per l'ultimo vero e proprio viaggio notturno in pullman della nostra avventura sudamericana. Restiamo ormai fedeli alla compagnia di trasporto Cruz del Sur, la quale troviamo sia la migliore testata durante i nostri trasferimenti (grazie ai preziosi consigli della nostra mitica compagna di viaggio, la guida turistica "Le guide du routard") 
Giungiamo di buon mattino alla destinazione prevista, sono solamente le 6.00 quando già ci troviamo a Nazca. Appena mettiamo piede a terra, immancabilmente alcune persone "ci assalgono" proponendoci alloggi ed escursioni varie. E' un appuntamento inevitabile in America del Sud quando si arriva in un terminal di pullman turistici, anche se talvolta un poco irritante, bisogna farci l'abitudine... Spesso tuttavia è proprio così che si è aiutati nel proprio viaggio! Infatti al terminal di Nazca, incontriamo Pepe, un simpatico signore responsabile di un'agenzia di volo a bordo di piccoli aerei turistici, la quale il caso vuole è proprio quella consigliata come la più affidabile dal "Routard" per sorvolare le famose linee di Nazca. Approfittiamo dunque dell'incontro con Pepe per recarci subito nel suo ufficio e riservare il nostro volo. Ci viene detto che, purtroppo, a causa della fitta nebbia che ricopre Nazca quella mattinata, probabilmente il giorno stesso non sarà possibile decollare. Non ci importa più di tanto, infatti rimanere qualche giorno nella zona è già previsto. 
Una piccola ricerca dell'alloggio segue, come pure un abbondante e gustosa seppur semplice colazione in un ristorante bruttissimo e mal tenuto. Eh sì sono molte le controversie che si possono incontrare viaggiando! Con la pancia piena usciamo all'aria aperta e... sorpresa: il sole ha fatto capolino, la nebbia è sparita e il cielo è di un celeste splendido! Una magnifica giornata si presenta a noi. Veniamo rapidamente interpellati dall'agenzia di volo: il nostro è previsto per le 12.00! Felici del "miracolino meteorologico"aspettiamo con impazienza l'ora giusta girovagando nella cittadina. Niente di spettacolare, anzi Nazca è grigia e spoglia. 
Ci ritroviamo con una coppia di giovani francesi in un mini aeroporto situato in una zona dai tratti desertici. Si tratta infatti di una regione molto arida, dove a pochi chilometri dalla città ci si può trovare sulla cima di immense dune di sabbia... dove il nulla sopravvive, esiste. Un vero confronto con il silenzio e con un grandioso sentimento di libertà! Ma torniamo a noi... 
Seduti in sala d'attesa, ci rendiamo conto che sorvolare le famose linee rappresenta una fonte di guadagno molto importante per i nazqueñi. Ogni cinque minuti un aeroplanino prende quota per soddisfare la moltitudine di turisti desiderosi di godere della visione delle misteriose forme geometriche e dei disegni stilizzati, dall'origine ancora sconosciuta o, per meglio, dire incerta. Seppure il costo della "visita aerea" sia piuttosto elevato, ciò rappresenta una tappa fondamentale per chi percorre la regione. L'attesa si rivela incredibilmente corta, un aereoplanino ad elica a sei posti è pronto per noi. Ci saliamo, io in particolar modo con grande entusiasmo. I 35 minuti che seguono li trascorriamo sospesi nell'aria a 300-400 metri da terra. La sensazione di essere veramente nel vuoto, su di un velivolo del genere, in questo momento è reale. 
Le linee, finalmente sotto ai nostri occhi, ci lasciano a bocca aperta e non senza qualche dubbio sulla loro veritiera autenticità. Penso che ciò sia inevitabile, sono talmente perfette che è difficile pensare a come possano essere state realizzate. Si tratta di solchi di una profondità di circa 30 centimetri, scavati nella terra o nella roccia che giungono fino a una larghezza di 3 metri, i quali costituiscono delle linee di diverse centinaia e migliaia di chilometri. Questi solchi formano a loro volta delle figure, dei disegni stilizzati ma perfetti dal punto di vista geometrico, soprattutto per la loro rettitudine. Tali figure non si trovano solo in pianura, sovrastano anche delle colline, senza tuttavia compromettere le linee rette che le costituiscono... incredibile, vero?!?! Esistono molte forme geometriche o semplici rette, ma le più spettacolari sono quelle che formano dei veri e propri disegni: 18 animali, tra cui alcune varietà di uccelli come il colibrì o il condor, una balena, un ragno, una scimmia, ed altre forme il tutto rappresentato in maniera stilizzata ma perfettamente  riconoscibile. Delle vere e proprie opere d'arte, che stupiscono lasciando a bocca aperta per la loro dimensione e perfezione.
Il tutto, secondo me, è reso ancora più fantastico per il mistero che persiste a proposito della loro realizzazione. Perchè sono state fatte? Sono stati molti gli studiosi che hanno tentato di dare una risposta a questa domanda. C'è ad esempio chi come la matematica Maria Reiche pensa rappresentino un calendario astronomico ma pure chi crede addirittura siano relativi ad aspetti di ingenieria idraulica. L'unica cosa certa è che tali linee, situate nel deserto di Nazca e scoperte per la prima volta nel 1927 da un peruviano, sono state create tra il 300 ed il 900 della nostra era da quella che viene chiamata la "civiltà di Nazca". Dal 1994, le linee di Nazca fanno parte del Patrimonio mondiale dell'Unesco. 
Ops basta divagare, ora torno a noi e alle nostre avventure, forse è meglio... Parliamo del volo! Molto interessante e piuttosto adrenalinizzante, il pilota infatti non fa altro che inclinarsi in continuazione, prima a destra e poi a sinistra in modo da permettere a tutti i passeggeri di osservare e fotografare nel migliore dei modi le figure. E' quindi questo il modo per far star male la gente debole di stomaco o la gente che prima del volo non prende particolari misure di prevenzione (mai bere troppi liquidi prima di un volo!) 
Un pomeriggio di riposo ed una gustosa cenetta concludono questa nostra prima giornata in quel di Nazca. 
Per il giorno seguente organizziamo una mattinata nel deserto circostante, a bordo di uno speciale mezzo di trasporto, un "buggy"! Viaggiare nella sabbia, su e giù da immense dune, è a dir poco eccezionale! 
Durante l'escursione ci si presenta l'opportunità di ammirare un sito archeologico, il quale è appena stato "scoperto" dalla sabbia che da migliaia di anni lo nascondeva. Abbiamo anche un incontro molto ravvicinato con un cimitero all'aperto, ovvero con teschi ed ossa dispersi sulla superficie sabbiosa. a primo impatto tutto ciò sembra ridicolo ma, ripensandoci, ti fa provare una grande tristezza e desolazione. Quanta gente dimenticata dal mondo, perchè dopo la morte gettata nella semplice sabbia senza tenere in considerazione la loro dignità umana. In ogno modo non è bene giudicare, non si dovrebbe giudicare nessun popolo ed usanza, perciò se quel popolo antico ha voluto così bisogna rispettare tale loro gesto, simbolo di una loro usanza. 
Arrivati finalmente nel cuore delle dune di Nazca, vere e proprie montagne di sabbia, il puro divertimento ha inizio e l'adrenalina sale al cielo! Altro che montagne russe al Lunapark, provate a scendere a bordo di un buggy lungo dune con una pendenza estrema, lo stomaco ti si rivolta e la sensazione è tale da pensare di avere la testa al posto dei piedi. Una voglia matta di salire di nuovo e riscendere ti prende malgrado tutto così da incitare l'autista a rifarlo. Bellissime sensazioni estreme! 
Praticare lo "sandboarding" è stata un'altra delle cose divertenti di questa mattinata, ma scivolare giù sdraiati sulla tavola con la faccia rivolta verso la pianura in fondo alla ripidissima duna è stato il massimo delle esperienze adrenalinizzanti! La velocità nel punto di massima pendenza della duna ti fa provare una sensazione di non so che, una paura immensa mista ad una felicità assurda, la quale si tramuta in euforia una volta giunti in pianura, dove pian pianino ci si ferma... 
Insomma, una mattinata caratterizzata da tanto divertimento e pura adrenalina! Avventura consigliata a tutti coloro che hanno voglia di provare nuove forti sensazioni! 
Il nostro viaggio riprende infine, dopo uno squisito pollo alla griglia da Rocky's, in direzione di Paracas. Un piccolo villaggio caratteristico per il suo porto e quindi la vita dei suoi pescatori nel al mare trovano il loro sostentamento quotidiano. Un confortevole e moderno hotel (finalmente!) ci aspetta, seguito da una prelibata cena ovviamente a base di pesce. 
Il giorno seguente partiamo ai primi raggi di sole per una gita a bordo di un motoscafo verso le islas Ballestas. Per la prima volta galleggiamo sulle acque dell'oceano Pacifico!
Queste isole sono formate da rocce che, come grandi scogli, costituiscono un habitat ideale per una grande varietà di uccelli. Ce n'è una quantità assurda, le isole sono invase e ricoperte da uccelli... A questi fanno compagnia dei leoni marini e dei piccoli pinguini. Un bello spettacolo faunistico! 
Navigando verso le isole, si osserva una figura immensa disegnata su sabbia e roccia, chiamata il "Candelabro", che a sua volta si ritiene abbia le stesse origini delle linee di Nazca. Questo geoglifico lo si può ammirare unicamente dal mare, ovvero a bordo di una barca. 
Per farci concludere in bellezza la gita marina, un gruppo di delfini si è fatto coraggio avvicinandosi alla nostra imbarcazione per una danza-spattacolo improvvisata. Che meraviglia vederli nuotare liberi nel vasto mare e non, come spesso li si può vedere, in piccole vasche di acquari! 
Come se non fosse abbastanza, decidiamo di riempire il nostro pomeriggio con la visita al parco nazionale di Paracas. Percorriamo una strada particolare, una strada non asfaltata, ma costituita da sale compattato, che ci conduce a visitare differenti spiaggie lungo le coste del Perù affacciate sul Pacifico. 
E' durante queste due escursioni che facciamo conoscenza di Hanna, una ragazza polacca, con la quale compartiamo un delizioso pranzo marino (pesce fresco!) ed, in seguito, i successivi giorni in quel di Lima, capitale del Perù e nostra ultima tappa peruviana.